martedì 28 dicembre 2010

We are Handosome

Siamo ancora ben lungi dalla calde estate (e dopo la neve delle scorse settimane non ci può che fare bene pensare ad un po' di caldo), ma non potevamo glissare sulla linea di costumi We Are Handsome. Retro (specie nei tagli, quasi tutti costumi interi, uno anche con maniche), speciali nei tessuti lucidi e nei colori anticati. Notevoli anche alcune fantasie, altre forse un po' troppo azzardate.
La linea nasce dalla collaborazione nel 2009 tra Indhra Chagoury e Jeremy Somers, che ha portato a partorire una edizione limitata la scorsa estate. I materiali e gli inchiostri sono tutti australiani ed anche la produzione è situata interamente nella terra dei canguri. Peccato che la collezione presenti pochi capi maschili e di livello nettamente inferiore a quelli femminili.

Who is Who?


“Amazing Journey” è un documentario sulla storia degli Who. Ho comprato questo dvd da completo ignorante, ero solamente curioso di scoprire qualcosa di un gruppo che ha fatto la storia della musica e non è facile approcciarsi a certa musica ascoltando solamente le canzoni. Comunque sia, alla visione della pellicola catapultato in un mondo assolutamente diverso, indietro di quasi cinquanta anni. Anni ’60, nascita degli Who. Quattro ragazzi totalmente diversi tra loro, tutte personalità a loro modo molto forti, che più volte cozzeranno sul palco e fuori (anche in vere e proprie risse). Roger Daltrey alla voce, Pete Townshend alla chitarra elettrica, John Entwistle al basso, e Keith Moon alla batteria, era questo il quartetto base. All’inizio portatori di messaggi Mod, movimento giovanile londinese che aspirava alla modernizzazione. Fu uno dei primi gruppi a distruggere gli strumenti a fine concerto, i primi a realizzare un opera rock e portarla all’interno dei teatri (prima Tommy e poi Quadrophenia), sempre restii a permettere l’ingresso al loro interno di concerti diversi dalla musica classica (specialmente in quegli anni). Gli Who abusavano di anfetamine e di droga, Pete Townshend era seguace di un santone (dal suo nome in parte deriva il titolo “Baba O’Riley”). Più volte i membri del gruppo arrivarono alle mani, anche sul palco.
Fra membri spicca sicuramente Keith Moon, sia per aver cambiato il modo di concepire la batteria e il suo suonarla, sia per la spiccata personalità. Potremmo definirlo esagitato, un ragazzo che non riesce a stare fermo per troppo tempo (pure alla batteria, un vero ossesso), sempre a fuggire dalla noia e forse fu questo a sancire la sua fine. A 32 anni morì nel sonno per un overdose di farmaci, dopo lunghi anni con problemi di droga. Nel 2002 anche John Entwistle morì nel sonno, dopo aver assunto cocaina.
I due ultimi componenti del gruppo continuano i tour riproponendo le loro canzoni.
Non voleva essere una storia degli Who, anche perché ci vorrebbero pagine e pagine e una cultura a proposito che io non ho, ma solamente un articolo per mettere curiosità. Sicuramente si apprezza maggiormente la musica, conoscendo il background culturale che le ha partorite e i loro autori.
Vedendo il documentario si capisce qualcosa anche dell’epoca in cui è nata certa musica e sinceramente ho guardato la cosa con un po’ di amarezza. I giovani di allora facevano qualcosa per smuovere un po’ il mondo, anche se a volte erano solamente risse per imporre i loro ideali (mods contro rockers), ma all’epoca si è creato qualcosa. Cosa potremo dire fra cinquanta anni degli anni 2000?
Vi propongo alcune delle più celebri canzoni degli Who. Buon ascolto!



lunedì 27 dicembre 2010

Playlist #4

Inauguriamo la nostra prima collaborazione esterna per quanto riguarda la playlist e vi presentiamo la selezione chill-out di Acid Fram:
  • Moby - Porcelain
  • Gotan Project - Epoca
  • Telepopmusik - Breathe
  • Depeche mode - Useless
  • Massive Attack - Paradise Circus

sabato 25 dicembre 2010

Stop suggest my look #1

Nuova rubrica con suggerimenti su alcuni stili in particolare.
Partiamo da una cosa easy, prettamente sportiva. Quasi tutte le proposte sono Adidas Originals, tranne la scarpa.

Striped Cardigan by Adidas Originals

46664 Freedom Tee by Adidas Originals
La t-shirt porta la foto di Robben Island, l'isola carcere dove venivano portati i prigionieri politici durante l'apartheid. Il numero 46664 era il codice che contraddistingueva da prigioniero Nelson Mandela.

Bg track pants by Adidas Originals


Nike Blazer Hi Suede Vintage by Nike



Buon natale


Buon natale
a tutti i lettori
di Stop Stealing my Look


venerdì 24 dicembre 2010

Hurricane, il video non censurato


Se è stato definito uno dei video musicali più censurati della storia un motivo deve pure esserci e neppure poi troppo celato. Più che un video musicale sembra un corto con sottofondo. E' una storia che si dipana sullo schermo per ben tredici minuti, con un inizio ed una fine, anche se vengono a mancare alcuni collegamenti logici; ma è proprio il surreale che regna nel video, dai chiari richiami sadomaso.
Durante la trama principale si alternano varie fotogrammi di scene sadomaso, come a richiamare un certo Tyler Durden del pluriosannato "Fight Club", davvero molto incisive e forti che tengono lo spettatore incollato allo schermo.
Non c'è che dire: un'esperienza visiva davvero unica.

Nike e Liberty of London per S/S 2011

Per la prossima stagione sarà lanciata una capsule collection da Nike in collaborazione con Liberty of London. Il leitmotiv di tale collezione saranno i motivi floreali. Tre i modelli proposti: Dunk High, Air Force 1 e Blazer. Se volete una scarpa diversa ed originale, nonché molto primaverile, forse avete trovato ciò che fa per voi. Peccato che siano scarpe soprattutto da basket, con suola molto alta e forse non proprio ideali per una fantasia a fiori. La blazer (la prima fotografia), invece, è davvero molto carina, anche perché ha una forma più fine.

mercoledì 22 dicembre 2010

Nudo maschile?

Leggendo la biografia di Tom Ford ci si imbatte nella citazione di questa fotografia. Si tratta di una pubblicità del profumo M7 per Yves Saint Laurent. Il modello nella foto è Samuel de Cubber, campione di arti marziali. Quello che colpisce è la nudità integrale del soggetto ed è su questo che vogliamo interrogarci in questo articolo. Siamo, ormai, stati resi assuefatti alla figura femminile e alle sue forme scoperte (seppur non venga presentata completamente svestita o, comunque, in posizioni particolari che celano, lasciando la sensazione del "vedo-non vedo"). Ne siamo bombardati completamente e in tv e sulle riviste, al punto di non creare alcuna sensazione, tranne ad uomini dalla forte propensione al desiderio sessuale.
Invece, se vediamo un uomo completamente nudo, l'effetto è diverso, perché non è più una cosa comune e nella mentalità popolare la virilità celata ha un impatto maggiore (al punto di attribuire il divieto alla visione di un film ai minori di 14 anni se appare un nudo maschile, mentre quello femminile non crea alcun vincolo alla visione). E allora viene da chiederci se sia giusto mostrare un fisico maschile?
Si tratta, quasi sicuramente, solamente dell'impatto della novità, quindi saranno solamente i precursori ad avvalorarsi dell'"effetto sorpresa", prima che il pubblico possa assuefarsi anche a questo. Dovremo vedere come si evolverà la situazione pubblicitaria mondiale, prevarrà un forte senso di bigottismo o, vista l'attuale mercificazione dei gay da parte dei media, diventerà una pratica comune?
Un'altra cosa che mi lascia un po' perplesso è il modo di ritrarre l'uomo, la vera forma di virilità sarebbe l'uomo preso dalla passione sessuale, non in posizione di riposo. Risulterebbe così volgare un uomo in simili condizioni? Logicamente, se andiamo a vedere i canoni di bellezza classica e le varie rappresentazione, troviamo il soggetto non in preda a nessuna pulsione sessuale, bensì preso da altre pulsioni. D'altra parte, sono ormai tramontati due millenni dalla classicità (anche se ha sempre condizionato tutta l'arte fino alla contemporaneità) ...

Aspettiamo i vostri commenti a riguardo.

domenica 19 dicembre 2010

A Single Man


Tom Ford e il cinema non erano proprio due mondi separati prima di "A Single Man". Infatti, lo stilista texano era apparso prima nel film "Zoolander", nei panni di se stesso, e si era occupato poi degli abiti di Daniel Craig per il film della serie di 007, "Quantum of Solace". Ma solo nel 2008, a cavallo tra ottobre e novembre, le due realtà si fondono per creare la pellicola di cui parleremo, ispirata al libro di Christopher Isherwood "Un uomo solo".
George Falconer (Colin Firth), nella Los Angeles del 1962, è un uomo solo. Distrutto dalla morte del compagno, il film ripercorre la giornata di questo professore universitario. Il dolore è centrale alla vicenda, ma non è l'unico sentimento che viene trattato. E' un cammino verso la morte quello di Falconer, verso il ricongiungersi con l'amato defunto, ma in questo tempo si intrecciano felicità, voglie di continuare e cambiare vita, il sapore dei piccoli momenti e di nuovi incontri. Forse è proprio questo desiderio di annichilimento che porta il professore ad aprirsi totalmente al mondo che lo circorda, senza mai staccarsi totalmente da esso. Inoltre, la distruzione dell'essere interiore viene quasi contrastata dalla maniacale cura del proprio apparire.
E ad un certo punto non si può che sperare in un banale lieto fine, perché sarebbe giusto così, sempre nei film il protagonista supera le proprie prove e continua a vivere. Solo che il mito dell'eroe è morto, nessun uomo è veramente un eroe. Esiste solamente l'antieroe.
La pellicola è una gioia per gli occhi per quanto riguarda la fotografia. Alcune scene sono davvero ben realizzate e ben inquadrate. Specialmente alcune attenzioni ai colori, che cambiano all'interno della stessa scena come ad indicare chiaramente un cambio di approccio con la vita del protagonista stesso.
Colin Firth risulta davvero eccezionale in questa parte, sicuramente fuori dalle parti interpretate canonicamente che lo vedono spesso come un personaggio impacciato. La sua partecipazione gli ha valso la Coppa Volpi alla Festival del cinema di Venezia.
Ci possiamo solo rammaricare che in Italia "A Single Man", però, non abbia avuto grossi riscontri di pubblico sui grandi schermi.

Nativity 2.0


Natività in versione 2.0 presentata dall'azienda multimediale portoghese Excentric.
Una rivisitazione della nascita più famosa in chiave moderna, attraverso social network, e-mail e siti di viaggio. Tutto realizzato con il giusto ritmo, per non fare annoiare lo spettatore e, anzi, senza dare il tempo di togliere il sorriso dalle labbra; e con ironia, scherzando sulla necessità di molti di mettere il mondo a conoscenza dei fatti propri. Perché allora non si dovrebbe scrivere su Facebook o Twitter della nascità di un certo Gesù?

Haversack

Haversack from Japan. Vi presentiamo questo nuovo brand, per quanto riguarda il territorio italiano. Le proposte sono davvero molto dandy, sempre se usate come propongono i fotografi che hanno prodotto le foto dei servizi in questo articolo. Altrimenti si tratta di indumenti con la giusta dose di eleganza e sportività, condita da un tocco un po' retrò.
Il modello, inoltre, è una scelta azzeccata e Haversack merita un plauso, perché non è facile vedere un brand affidarsi ad un indossatore non proprio nel fior fiore della gioventù.
Haversack esordirà a gennaio al Pitti uomo di Firenze, dovrete aspettare ancora alcuni mesi per poter vedere i suoi prodotti in Italia. Se siete impazienti, invece, potete direttamente contattare gli uffici di Shibuya!

Quest'ultima foto è un'anteprima della collezione a/w 2011-2012.

venerdì 17 dicembre 2010

Five for ImPressing: Teresa Queiròs

Questa volta proponiamo, per così dire, una intervista internazionale. E' stata fatta in inglese e, per questo, vi proponiamo anche la versione originale. Buona lettura.


Nome, cognome, età e da quanto scatta fotografie?
Mi chiamo Teresa Queiròs ed ho ventitre anni.
Il mio interesse per la fotografia è iniziato circa sei anni fa, ma soltanto recentemente ho iniziato a prenderlo seriamente.

La sua attrezzatura?
Ho una Zenit-11 e una Canon 400D. Uso di più la Zenit-11, a meno che non sia al verde e non possa comprarmi la pellicola. E’ uno strazio. Allora uso la mia Canon. Tranne questo, la pellicola è decisamente migliore.


Cos’è per lei la fotografia?
Significa molto. Sono molto appassionata, è diventata ormai parte di me. E’ quasi una droga in questo momento. Alle volte sono proprio ossessionata, perdo il senso del tempo editando le mie foto, spreco i soldi che non ho per comprare i rullini. Metto la fotografia davanti ad altre cose importanti della mia vita. Sono straordinariamente eccitata quando sto per scattare e quando sto sviluppando. Mi deprimo se passo tempo senza il contatto della mia macchina fotografica. E’ decisamente una delle mie più grandi passioni.

I suoi soggetti preferiti?
Per lo più mi piace fotografare le persone. Trovo la natura umana – con i suoi difetti e le sue manie – molto interessante grazie alla sua complessità. Mi piace quando qualcuno è onesto di fronte l’obiettivo – non è facile trovare certe persone. Alla fine, però, il mio soggetto favorito è la luce. Non si può fotografare senza di essa. In più, mi piacciono i bagliori di luce, sono così magici.

Cosa fa quando non scatta foto?
Sono un’aspirante attrice. Sfortunatamente al momento non sono parte di nessun progetto, ma presto non sarà più così. Mi piace anche cantare e ballare e scrivere sui miei piccoli block notes. Oltre questo amo passare il mio tempo con la famiglia e gli amici, anche se mi piace molto (e alle volte lo trovo necessario) passare il mio tempo da sola.


Qual è la foto che sogna di scattare?
Non ne ho la minima idea. Cambio interessi e stili velocemente ed è difficile sognare di scattare una certa fotografia, quando sono cosciente che il mio sogno potrebbe cambiare in alcuni mesi, oppure, addirittura, domani. Quindi non lo sogno affatto. Desidero semplicemente crescere come fotografa e fare meglio. Sogno di essere brava come alcuni fotografi, le cui foto mi sono di ispirazione.


Un fotografo che ci consiglia di tenere d’occhio?
Non c’è speranza che ve ne possa consigliare uno solamente. Ce ne sono così tanti. Provo a consigliarvene alcuni:

Name, Surname, Age and how long have you been taking photos?

My name is Teresa Queirós, I'm 23 years old.

My interest in photography began about 6 years ago, but it was only recently that I've been taking it more seriously.


What cameras do you work with?

I have a Zenit-11 and a Canon 400D. I use my Zenit-11 the most, unless I'm broke and I can't really buy film, which always sucks, only then I use my Canon. Other than that, film rocks!!


What does photography mean to you?

Oh, it means a great deal! I'm very passionate about it nowadays, it became part of me and it's almost like an addiction, now. Sometimes I really obsess over it. I lose track of time while editing, I waste money that I don't have to buy film, I put it in front of many other important things in my life, I get massively excited when I'm about to shoot and when I'm waiting for the film to develop, I get depressed when I haven't taken pictures in a while.. ahahah. It's definately one of my biggest passions.


What are your favourite subjects?

I mostly love photographing people. I find the human nature - with all it's flaws and quirks - very interesting due to it's complexity. I love it when someone can just be honest in front of the camera - it's not easy to find these people, though.

At the end of the day, though, my all time favorite subject is light. You couldn't really photograph without it, anyways. ahaha Plus, I love light flares, they're just magical.


What else do you do besides photography?

Well, I'm an aspiring actress. Unfortunatelly i'm not doing anything as one at the moment, but I will be, soon. Also I love singing... and dancing. I love writting on my little notebooks. Other than that I just love spending time with my family and friends, even though I also really like (and need) spending time alone as well.


What is the photo you'd dream to take?

I have no Idea. ahaha I keep changing interests and "style" so, it's really hard to dream of taking any type of picture, cause I know that it will change in some months - tomorrow, even! So, I don't really dream of taking any picture in specific. I just wish to keep growing and to be better. I dream of being as good as some photographers I look up to. :)


What photographer do you recommend us to watch?

There's no way I'm able of recommend just one. There are so many, it's insane. But I'll try to narrow it down. On Flickr:

. Ann He - http://www.flickr.com/photos/quicklikesilver/

. Alison Scarpulla - http://www.flickr.com/photos/aliscarpulla/

. Laura makabresku -http://www.flickr.com/photos/48741339@N08/

. Li Hui - http://www.flickr.com/photos/34881092@N03/

. RICOR - http://www.flickr.com/photos/inverselive/

. Matt Hill - http://www.flickr.com/photos/mattnstuff/

. Fatih Alkan - http://www.flickr.com/photos/prosthesisbrain/

martedì 14 dicembre 2010

The Facelook


Stufe del vostro taglio di capelli o del vostro make-up?
Vi viene in aiuto "The Facelook", programma ospitato dal sito Style.it. E' sufficiente inserire una propria immagine con vista frontale del vostro volto e seguire i passi richiesti. E' necessario definire tramite grip l'area del proprio volto, delle ciglia e degli occhi ed, infine, delle proprie labbra.
Per i tagli vengono proposte alcune soluzioni di celebri VIP, mentre per il make-up i prodotti sono classificati in base a colore e marca.
Davvero niente male il risultato finale, se si prende un po' di manualità con le funzioni del programma.

Aspettiamo anche la versione al maschile ora!

Hell Condoms


Un condom bucato non è molto utile al fine per cui è stato creato. Se invece, fosse utilizzato con un altra funzione, potrebbe diventare un originale accessorio per modificare l'estetica delle vostre scarpe col tacco. Li prendi, vi infili il tacco all'interno e il gioco è fatto: hai così modificato il retro della scarpa, cambiando totalmente il look di un oggetto che, probabilmente, ti aveva stufato.
Li potete trovare sul sito ufficiale Heel Condoms o, in alternativa aspettare che arrivino in Italia (per chi è interessato può contattarci via e-mail, ssmylook@gmail.com, per avere il numero del distributore).

venerdì 10 dicembre 2010

Five for ImPressing: Davide Patti


Nome, cognome, età e da quanto scatta fotografie?
Ciao, mi chiamo Davide Patti ho 38 anni, scatto fotografie da sempre anche se solo negli ultimi 5 anni lo sto facendo molto più assiduamente.

La sua attrezzatura?
Non ho mai dato molto peso all’attrezzatura. Sono fortemente convinto che ciò che conta sia l’estro, l’ingegno e la fantasia del fotografo. Per anni ho scattato con delle compatte senza interessarmi all’attrezzatura ma solo alle idee. Attualmente uso una Canon EOS 1000D con obiettivo 18-55 in dotazione. Una fotocamera dall’incredibile rapporto qualità-prezzo che consiglio a chiunque voglia iniziare a scattare con una Reflex Digitale. Penso che in futuro mi butterò in una Full Frame e in un obiettivo fisso (adoro l’F1.4 50 mm) ma questo solo quando la 1000D diventerà un limite per la realizzazione dei miei scatti.

Cos’è la fotografia per lei?
Penso che uno scatto sia tutto ciò che il fotografo e il suo pubblico pensino che sia. Non ho una concezione statica sull’argomento. Sono consapevole del fatto che la mia opinione sulla fotografia muterà e si evolverà nel corso degli anni così come le mie idee e le mie concezioni. Per alcuni sarà arte, per altri cronaca, per me è tutto questo ed altro. Certamente la fotografia deve donare emozioni senza di esse è soltanto una “scrittura con la luce”.

I suoi soggetti preferiti?
Attualmente tutto ciò che sia Street Photography. Mi piace principalmente catturare quel momento irripetibile che nasce dalla relazione inconscia tra l’uomo e il suo habitat quotidiano. Immortalare gesti unici, rare espressioni, movimenti ed azioni che altrimenti andrebbero persi per sempre. Nella vita di tutti i giorni siamo continuamente bombardati da immagini straordinarie basta avere una fotocamera e scattare.

Cosa fa quando non scatta foto?
Quando non scatto, lavoro per un'azienda nel campo dell'Information and Communication Technology. E' un lavoro che svolgo da circa 12 anni e che mi permettere di mettere in pratica un'altra mia passione: l'informatica. Tra i miei hobby anche la Cucina, la Filosofia, il Running, il Cinema, marito e papà a tempo pieno.

Qual è la foto che sogna di scattare?

Da circa una settimana sono diventato papà e questo mi ha permesso di realizzare la foto che avevo sempre sognato di scattare, a mio figlio il primo giorno di vita. Adesso non mi resta che scattare un bel primo piano ad un extraterrestre mentre beve un Frappuccino da Starbucks ed ho realizzato i miei sogni fotografici. Comunque scattando spesso per me stesso, non vorrei dire una banalità, ma la foto che sogno di scattare è sempre la prossima.


Un fotografo che ci consiglia di tenere d’occhio?
Sono due. Due cari amici che stimo e dai quali cerco di prendere segretamente ogni insegnamento: Marco Resti http://www.marcoresti.com/ (favolosi i suoi reportage) e Andrea Palei http://www.andreapalei.net/ (grande appassionato di polaroid), cercate anche il loro profilo su Flickr!

Non mi resta che augurare a chiunque voglia fare fotografia di farla basandosi sempre ed esclusivamente sulle proprie idee e sulle proprie visioni.


giovedì 9 dicembre 2010

Il corto di Lanvin for H&M


Torniamo a parlare di Lanvin e H&M. Vogliamo mostrarvi il cortometraggio realizzato per pubblicizzare la linea. Bella specialmente la fotografia del video, la trama è alquanto surreale, ma la fine del video lascia un sorriso sulle labbra. Possiamo così inaugurare una sezione dedicata alla pubblicità sia sotto forma di video che sotto forma fotografica.

I want Lanvin, not diamonds

Gira la moda con Google


Nel 2010 il gioco "Gira la moda", probabilmente nemmeno più in commercio, viene reso molto più tecnologico con Google. Ecco un modo divertente di sfruttare Google Image, proposto da uno spot giapponese della campagna "More with Google".

Playlist #3

Terzo appuntamento con le playlist di Stop Stealing My Look:
  • Chiddy Bang - The opposite of Adults
  • Kooks - Always where i need to be
  • Eminem - Beatiful
  • Lady Sovereign - So Human
  • Spring Awakening - The Bitch of Living
  • N.E.R.D. - Windows
  • Far East Movements - Like a G6

mercoledì 8 dicembre 2010

Paper Watch

Proporre design originali per nuovi orologi risulta sempre più difficile. Quindi perché una ditta dovrebbe perdere tempo a scervellarsi, quando l'idea geniale è proprio dietro l'angolo? Così è stato fatto con Paper Watch. Si è proposto un orologio interamente in tela bianca, con sistema digitale. Non è la ditta a scrivere l'originalità del prodotto, ma è proprio il consumatore che potrà progettare come vuole il proprio orologio rendendolo un pezzo unico. Un disegno, una scritta, degli stencil o degli adesivi. A colori, in bianco e nero.
Spazio alla creatività per una idea banale, ma alquanto carina. Forse si è peccato un po' troppo nella semplicità del disegno dell'orologio, che poteva essere un po' più curato e meno squadrato. Ma visto anche il prezzo, non ci si può proprio lamentare.
Con un Paper Watch e un Mighty Wallets, non sfigurerete neppure accanto ad Al Gore.
Potete trovare il prodotto a 7,5 sterline su Suck UK.



lunedì 6 dicembre 2010

The Social Network


David Fincher, regista di Fight Club (1999) per citare uno dei tanti, porta sul grande schermo la figura dell'enigmatico Mark Zuckerberg. Personalità che forse molti non conosceranno, ma che ha cambiato la vita di tutti, o forse è meglio dire di molti, con la creazione di Facebook.
La pellicola segue la vicenda della nascita del social network attraverso le cause intentate contro Zuckerberg. E pensare che tutto ebbe inizio con una delusione sentimentale, che portò il giovane Mark a creare una pagina web dove mettere a confronto due donne diverse per fare selezionare la migliore dai visitatori.
Non si tratta, però, semplicemente di una narrazione degli eventi principali della storia di uno dei siti internet più famosi al mondo. Anzi la pellicola ruota totalmente intorno alla figura di Zuckerberg, per tracciarne il profilo psicologico, ma soprattutto si punta il dito sulla senso dell'amicizia di questo personaggio. Mark ha forse cambiato per sempre la nostra concezione di amicizia con Facebook, ma sembra proprio lui ad essere carente dal senso di tale relazione nella vita di tutti i giorni. E questo dovrebbe farci riflettere: la nostra vita è stata relativamente cambiata da un personaggio, pur sempre geniale per quanto riguarda l'informatica, questo non lo toglie nessuno, ma che ha deciso di "lavorare" in un ambito in cui risulta davvero mediocre.

D'altronde, non si può avere oltre 500 milioni di amici senza farsi alcun nemico.

giovedì 2 dicembre 2010

Portafogli eco

Visto lo spirito ecologista che sta iniziando a mettere radici in ognuno di noi, perché non passare al portafoglio completamente eco-compatibile? I portafogli proposti da Dinomighty Design sono fatti totalmente in carta e se il look è veramente originale come possiamo a dire di no. Non manca loro niente: due tasche per le banconote e due più piccole per carte di credito e documenti. Sono proposti in numerose fantasia, dalla busta da lettera, alle piantine della metro, alle versioni di un solo colore completamente personalizzabili.
Al prezzo di soli 15$ potrebbero essere un regalo trendy da mettere sotto l'alberto.
Li potete ordinare sul sito Dinomighty Design.