mercoledì 22 giugno 2011

Five for ImPressing: Emanuele Chinnici


Nome, cognome, età e da quanto scatta fotografie?
Emanuele Chinnici, ho 21 anni, scatto da circa 3 anni, sono stato a contatto con la fotografia fin da piccolino con mio fratello e poi vari laboratori nelle scuole, ma la svolta fu a 18 anni, mi regalarono la mia prima reflex digitale, all'inizio ci rimasi un po' male non avevo mai pensato seriamente alla fotografia come arte, mentre adesso non riesco a farne a meno.

La sua attrezzatura?
Ho una Nikon D70 per il digitale, una zenit 122 e un paio di polaroid tra cui la carinissima supercolor 1000 ed in fase di costruzione una pinhole camera con cui voglio cimentarmi.

Cos’è la fotografia per lei? Quanto l’obiettivo influenza la vita di tutti i giorni?
Di base è un gioco, un mezzo che uso per giocare con le varie visioni che possono esserci della realtà e in questo modo avvicino l'osservatore al mio modo di vedere il mondo. L’obiettivo non influenza la vita, è la vita che influenza l’obiettivo.

I suoi soggetti preferiti?
Non ho un soggetto preferito in assoluto, fotografo quello che mi sembra bello, può essere un foglietto di carta o un uomo, un animale o una pianta. l'importante è che mi colpisca, se l'ho notato è perchè mi trasmette qualcosa.

Cosa fa quando non scatta foto?
Guardo tante tante foto, disegno, cerco disperatamente un lavoro e di notte un po' di street art.

Cosa la distingue, a suo giudizio, da altri fotografi?
Quello che vedo in giro di solito è la ‘’settorialità’’ dei fotografi, mi spiego meglio: nella maggior parte dei casi guardando i lavori degli altri noto che il soggetto, il settore in cui scattano è quasi sempre lo stesso, se un fotografo fa reportage, difficilmente vedrete dei suoi still life. Mentre a me piace mettermi in gioco in tutti i settori.

I suoi lavori di quali influenze artistiche risentono?
non solo i miei lavori ma io stesso risento di qualsiasi cosa mi ‘’sbatta’’ contro, sono una persona abbastanza influenzabile, se una cosa mi colpisce entra a far parte di me e anche inconsciamente mi condiziona.

Qual è il suo modo di scattare? Si immagina tutta la scena e predispone il set, oppure si affida all’estro del momento? Quali sono i suoi progetti futuri?
Porto sempre la macchina fotografica con me non predispongo nulla, ma il mio occhio ormai percepisce la realtà suddividendola in rettangoli, Come nei film quando il regista o il fotografo mettono pollice e indice tesi e con entrambi le mani formano un rettangolo, a me succede la stessa cosa ormai, solo che non uso le dita. Invece per il futuro spero di poter lavorare con questa mia passione, ho girato un paio di studi fotografici, e mi piacerebbe fare una scuola professionale di fotografia, devo solo mettere un po’ di soldi da parte.

Qual è la foto che sogna di scattare?
Non ho una ''foto ideale'' le mie foto anche quelle che sembrano più studiate sono nate li sul momento, non ho un criterio, una meta, scatto quando e come mi va li sul momento e poi se sono stato bravo diventa la foto che volevo.

Un fotografo che ci consiglia di tenere d’occhio?
Vittorio Coppola l’ho conosciuto durante Sant’Agata una festa religiosa della mia città, è molto in gamba, il problema è trovare il suo materiale online.


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