sabato 20 ottobre 2012

House in Asamayama


Scegliere una quota a cui impostare l'edificio e mantenere la linea di costruzione orizzontale da tale punto. Questa credo sia una delle sfide più affascinanti dell'uomo nell'ambito dell'architettura. Forse la mia visione è un po' pervasa dalla mia formazione universitaria da ingegnere, ma non è detto che una costruzione ardita non possa incarnare ideali di bellezza. Ne è un esempio questa casa sul monte Asama, Giappone. Il proprietario ha dovuto cercare per anni la location ideale: uno splendido mare alberato sul clinale della montagna Questa abitazione è cresciuta tutt'uno con l'ambiente circostante, una casa-terrazza sul panorama eccezionale che si mostra dintorno. Entrare nell'ambiente è un po' come fuoriuscire nuovamente all'esterno, infatti, le ampie vetrate danno piena visuale su ciò che si distende fino all'orizzonte. La mano dell'uomo accoglie ed invita ad entrare la natura all'interno del suo dominio, senza rifuggirlo o annientarlo. 
Una villa che sembra incarnare alcuni ideali delle opere di Le Corbusier, come la costruzione su pilotis, seppur in questo caso si tratti di setti di cemento armato, la costruzione estesa orizzontalmente e la semplicità formale. Anche l'arredo interno è essenziale per lasciare spazio all'abitante di poter fruire della natura che lo circonda, senza essere distratto dalle creazioni dell'uomo.

Architetti: Kidosaki Architects Studio
Location: Asamayama Tsukudeiwanami, Shinshiro, Aichi Prefecture, Japan
Design Team: Coco Ashihara
Project Year: 2011
Fotografie: 45g Photography © Junji Kojima

venerdì 19 ottobre 2012

Piracy, quando il CD diventa arte


I più grandi musicisti sono stata un tutt'uno con la loro musica, ma non fino a tal punto da esserlo anche con i supporti utilizzati per immagazzinare le loro melodie. Mirco Pagano e Moreno de Turco hanno creato gli straordinari ritratti non convenzionali sotto. Jimy Hendrix, Bob Marley e molti altri ritratti unicamente con l'utilizzo dei loro album più importanti, il tutto ovviamente originale. Perché queste opere, che hanno richiesto oltre duecento ore di lavorazione, sono state realizzate Iper una campagna di sensibilizzazione contro la pirateria musicale, organizzata dall'agenzia TBWA di Milano e dal magazine First Floor Under. 
Questo è un attacco d'arte al livello di quelli di Neil Buchanan di Art Attack!


lunedì 8 ottobre 2012

Autographer, la fotocamere che fa di testa sua


OMG Life propone una nuovissima ”wearable camera“: Autographer, lunga 90mm, larga 37.4mm, spessa 22.9mm e dal peso di soli 58g. La sua ottica da 136 gradi è grand'angolare – quasi fisheye – e l’otturatore si attiva grazie ai cinque sensori di rilevamento direzione, temperatura, velocità, luce e colore, oltre al modulo Gps, contenuti all'interno dell'oggetto stesso. Così può riconoscere i cambiamenti di situazione nella scena e catturare da sola tutti i momenti potenzialmente più interessanti. Potrebbe fornire nuovissime esperienze espressive nel campo della fotografia, occorrerà capire veramente come utilizzarla. Oltretutto è veramente un prodotto dal design eccezionale. Peccato che occorre sborsare circa 500 euro per averla.


domenica 7 ottobre 2012

Tu.Tino e la salopette


Anche il nome conta e Tu.Tino è veramente originale ed azzeccato. Come meglio descrivere un brand che produce solamente salopette? Le due menti dietro il prodotto sono madre e figlia, Federica Lazza e Nicoletta della Gatta. Quest'anno le loro creazioni hanno affrontato per la prima volta il White di Milano. 
Tu.Tino non è moda, Tu.Tino è un modo di essere. 
I prodotti sono veramente particolare e ricercati, si tratta veramente di un modo inconsueto di riproporre un prodotto ormai passato in secondo piano come la salopette. Può essere indossata da sola, con sotto qualcosa, con accessori o senza. La salopette dà mille possibilità di combinarla, riuscendo a proporre un sicuro look non conventional. Non ci si può che rammaricare per il fatto che il brand sia rivolto unicamente ad un pubblico femminile...
E guardate che belle foto, anch'esse a cura di Federica Lazza.